Un programma di riqualificazione del quartiere, pian piano e con qualche modifica perseguito dall'Amministrazione, prevede una soluziome all'incresciosa situazione in cui versa il versante "verde" di Via Fereggiano, poco prima della copertura a valle.
Certo è che più lo stato di degrado e di colpevole abbandono diventa evidente, più il disegno previsto apparirà come unica e salvifica prospettiva.
La necessità avvertita dai nostri Consiglieri pare riguardi l'edificazione di una Scuola....
dopo il discusso abbattimento della Scuola Monleone a Pedegoli e la costante minaccia di chiuder la B.Ball in P.zza Santa Maria per calo di nascite, con in pochi km un edificio scolastico sottoutilizzato in Fontanarossa dirimpettaio di una scuola Media...
dopo tutto ciò pare necessario insediare sulle pendici del basso Fereggiano un Plesso Scolastico Attrezzato (?!) edificando quel tanto che basta a giustificare il sottostante labirinto di box-auto previsto per finanziare, in parte, il progetto, che sbancherebbe tonnellate di terreno ai piedi di un filare di enormi palazzi tral'altro.
Anche, e forse soprattutto, per i ragazzi e i bambini sarebbe davvero necessario acquisire e conservare quell'area come la natura ce l'ha lasciata, uno scampolo di ciò che c'era, tanto per ricordarsene, anche praticandola, rendendola accessibile, utilizzabile, magari in parte coltivabile dai Cittadini che lì intorno vivono, fruibile dalle scolaresche delle vicine scuole, e direttamente collegata coi limitrofi giardini- ricreativi diverrebbe una naturale comunicazione con la valle del Biscione, annullando l'attuale critico scollamento.
Ma trattandosi di un'emergenza Sociale e di investimenti il cui ritorno non è monetizzabile in maniera "tradizionale" difficilmente se ne comprenderà la necessità; sarebbe come ammettere che il ritardo cronico di una qualsiasi politica di risanamento sociale, di contrasto alla frammentazione sociale e territoriale, non è più sostenibile.
I processi di "riqualificazione" del Territorio messi in atto, essenzialmente economici, devono ora cedere il passo alla dimensione sociale sin'ora considerata a parole, assente nel minimo di pianificazione attuata o inserita come cascame di obiettivi finanziari.
La Città dei Diritti pare se no destinata a negare una decente qualità di vita ad alcuni dei suoi Cittadini, magari a quelli sospinti ai margini dalla libertà d'azione concessa agli immobiliari... ma la storia così si allunga...
[ispirato dal punto16: Le potenzialità di riassetto dei servizi per l’infanzia: l’area delle Brignoline
del PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE DI QUEZZI(clicca sul titolo)]
sabato 19 febbraio 2011
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