domenica 30 maggio 2010

strane idee


una partecipazione di idee per la Piazzetta sarebbe stata auspicabile da parte di qualunque Amministrazione attenta a fare quel che serve realmente e non quel che fa "spot", credo.

Infatti non è stata neanche considerata l'idea. Eppure i consigli e le segnalazioni opportune non erano poche, la saggezza popolare ed il buon senso dell'uomo di strada avvertivano di alcuni errori che si potevan evitare...

Ad esempio la mancanza di un accesso pedonale alla Piazza, della fontanella che andava rialzata, dell'assenza di ombra e del muro di un'abitazione proprio lì...

e a questo proposito un signore che lavora in amiu aveva proposto due panchine ad angolo limitrofe all'abitazione e tre cubi di cemento che riempiti di terra avrebbero fatto da vaso a rampicanti che si sarebbero sostenuti grazie a delle colonnine di gabbie metalliche creando in breve tempo un paio d'archi ombreggianti e protettivi del muro dell'abitazione. Realizzabile con pochi soldi.

Mesi dopo ho incontrato un progettino simile su una rivista di architettura. Di bell'effetto.

Complimenti al Cittadino, purtroppo inascoltato...

le Grandi Opere Nostrane proseguono.


In bella vista si può ammirare Il Progetto dell'Ascensore destinato ad alleviare il tribolar quotidiano per raggiunger casa di un centinaio di residenti nei pochi Condomini raggiunti dal Servizio AMT. Questo a discapito delle migliaia di persone che abitano tutto il tortuoso addivenire della strada che unica percorre la Valle;

Via Pinetti, Via Daneo, VIa Poligono Via Fontanarossa e tutte le stradine laterali... assolutamente indifferenti alla realizzazione dell'Impianto rimarranno tagliati fuori decine di enormi palazzi popolosi serviti, in seguito all'avvio Ascensionale, molto probabilmente da un piccolo bus circolare che ogni 25minuti porterà 20 utenti max, su e giù per Quezzi...

Per realizzarlo si utilizzerà la galleria già rifugio nei bombardamenti della 2° Guerra, seguirà una linea retta che prevede il transito su un terreno della Parrocchia di L.Merlo. Questo terreno era adibito a "fasce" coltivate ad ortaggi da qualche pensionato dei dintorni, che pagava un centinaio di euro al mese direttamente alla Chiesa.

L'Amministrazione avrà rimborsato la Parrocchia della perdita di questo reddito mensile oltre che del valore dei terreni stessi?

Quanti stanno aspettando di vendersi lo 'scito' nei palazzi serviti, per metterci su una "percentuale di valore aggiunto" giusto per il servizio 'sotto casa'?

Non so come mai ma ogni progetto, ogni iniziativa, ogni investimento soprattutto, che si conclude quassù in collina mi pare abbia a che fare bene o male, abbia un ritorno, con gli affari Immobiliari ed Edilizi privati, con la speculazione che produce sempre un plus per qualcuno.

Ed è sempre più raro intravedere delle reali convenienze od opportunità per la Comunità, quasi non venisse considerata tale la collettività che abita e vive in collina, ai margini dell'urbe dove forse anche i 3/4000 euro al mt quadro ne consentono ormai una certa tutela ed attenzione.

Qui da noi, quassù dove il controllo è affidato alle vedette "amiche" e agli informatori interessati, in fondo tutto è ancora permesso, basta trovar le leve giuste e le amicizie comprensive così le esigenze, le più private ed egoiste, trovano sicura sponda.

Almeno così a volte, ma sempre più spesso, appare.


lunedì 10 maggio 2010

non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire


Dopo aver ringraziato chi si è sbattuto a suo tempo per ottenere una Piazzetta ci poniamo delle domande sulla situazione attuale:

Essendo "crollata" l'ipotesi di salvaguardare parte del bar per farne un Circolo Pubblico ci pare necessario individuare un luogo limitrofo alla Piazza per realizzare uno Sportello Sociale e una Casa delle Associazioni e del Cittadino; richiesta questa supportata, oltre che dal buon senso, da un centinaio di firme già consegnate all'autorità.
Inoltre riteniamo che rispetto alle cifre in ballo nei Progetti ora in corso d'opera le nostre richieste siano sicuramente modeste.
In collina si sta creando il deserto sociale, bisogna scender a valle anche per imbucare la Posta...
Un'interpellanza di RC in Consiglio Comunale su queste tematiche è in attesa di risposte.

Ci chiediamo anche come è possibile che in mezzo km quadrato ci siano così tanti cantieri aperti, e tutti con un profondo impatto ambientale e non solo.
Sopra a Piazza Pedegoli, da Via Poligono si sta costruendo un'azzardata strada privata che taglia in due il bosco e il monte, poco dopo uno sbancamento per dei box giusto sopra ai palazzi, per arrivare all'esagerato sbancamento ai piedi del monte che pare incontri serie difficoltà a proseguire nei lavori. Altro cantiere per cementificare la sponda sana del Rio Finocchiara, infine la Messa in sicurezza e l'ampliamento della curva.
Inoltre a Valle e a Monte rispetto a Pedegoli altri lavori sono in atto e in progetto.

Chiediamo che venga posta maggiore attenzione e controllo insieme ad una visione più lungimirante della pianificazione d'intervento, che si incentivino soluzioni meno impattanti per risolvere i problemi di chi in collina ci vuole vivere, soluzioni che siano condivise ed elaborate nel Territorio, che siano rispettose delle particolarità del luogo, interventi che abbiano rilievo sociale e utilità collettiva.
Anche su queste tematiche un'Interpellanza in Consiglio Comunale sollecita risposte.

Forse una Commissione Consigliare su Quezzi "aperta" e partecipata dalla Cittadinanza aprirebbe prospettive nuove, ma riteniamo necessario che la discussione prosegua soprattutto in quartiere, tra le persone;
più che un'appello alle Istituzioni ad ascoltare, questo vuol esser un appello ai Cittadini a parlare, esprimere dissenso, proporre soluzioni, esercitare il diritto di critica e partecipazione.
A scendere dall'albero.

sabato 8 maggio 2010

la chiesa e le opere (1)



La primavera si fa aspettare, e mentre osservo i grigi confondere cielo e mare laggiù all'orizzonte passeggio sul piccolo piazzale della Chiesa di Santa Maria a Quezzi, dove termina la tortuosa strada che s'inerpica sin quassù, al capolinea del bus 82.

Nelle colline Genovesi dove arriva il bus in genere si trova uno spaccio generico, una trattoria, un circolo, e magari un'edicola e il tabacchino, e il tutto è rigorosamente addensato intorno ad una Chiesa ed alla sua vita Parrocchiale con annessi e connessi.

Così è anche a Quezzi.

Nel marasma edilizio del momento si nota il progetto appunto che la Parrocchia ha in mente di realizzare; concepito dal Prete reggente, si fonda su una intuizione manageriale considerevole:

ottimizzare gli spazi di proprietà della Parrocchia in modo da creare

  • un ritorno economico diretto ed immediato,
  • una fonte di reddito costante a lungo termine
  • ed infine ottenerne la parziale ristrutturazione grazie ad un'investimento Pubblico senza costi e obblighi di sorta.

Come ottenere tutto ciò senza colpo ferire? semplicemente realizzando uno sbancamento al di sotto dell'attuale campetto da calcio, dal quale si ricaveranno cinque comodi Box-auto ed edificando ad un'altezza superiore all'attuale si eleverà così anche il campetto.

Non so se e quanto si sia ricavato dalla cessione del terreno da sbancare, comunque...

La società che costruirà e venderà i Box ne dovrà per contratto cedere gratis uno alla Parrocchia stessa... il Prete dice dalla sua che in fondo un posto auto privato ci vuole proprio avendo scooter e auto... e poi lui è claudicante, non può certo sbattersi la sera per trovare parcheggio...

Verrebbe da dire, ad esser sue pecorelle, che un buon pastore condivide col suo gregge le noie e i disagi del territorio, per comprenderne ed empatizzarne l'esistenza... invece di cercare posizioni privilegiate;

oppure consigliar da Cittadini che far una giusta richiesta per un posto-invalidi garantito come vuole la legge vicino alla sua abitazione (la chiesa) prevede sì una fastidiosa battaglia di diritto, ma potrebbe esser d'esempio in una zona dove disabili e disagio sembrano dover stare chiusi nelle proprie case, anche nei giorni dedicati al Signore;

La società edile dovrà altresì "sistemare" il campo da calcio per bene con spogliatoi e tutto ciò che serve, campo che si troverà così al di sopra dei box, e che diverrebbe una nuova occasione d'incontro e di attività per i ragazzi del luogo. ....Gestita ovviamente dal Prete, o da chi ne fa le veci; i prezzi, assicurano, saranno modici e la disponibilità quasi totale.

Ma, tutto nuovo e il Teatrino Parrocchiale che cade a pezzi? Non sia mai,

Infatti, come racconta il Don, grazie all'interessamento di qualche Politico influente della zona come l'ex deputato Mazzarello e la sensibilità al businnes del MunicipioIII si recuperano i fondi per ristrutturare e rimetterlo in funzione;

la proprietà e la gestione rimangono ovviamente della Parrocchia, dalla sua qui il Don dice che in fondo è un lavoro per il quartiere ...chissà se un passo come "quanto è fico il cardinale" del nobel Fò, sarà mai recitato in tale Teatro.... mi vien da pensare.

Da un certo punto di vista la Parrocchia può essere un catalizzatore delle esigenze di una comunità, è anche vero che spesso supplisce alle mancanze in un territorio socialmente deserto,,,

ma pensare che investire per la Chiesa denaro pubblico sia spenderlo per la collettività non mi sembra un'equazione comprovata, ne qui da noi ne altrove. Anzi.

Piuttosto un malinteso radicato e capillare nella nostra Città.

La Curia ha l'8x1000 da utilizzare, oltre molte altre risorse

Ma questa è una lunga storia.



ps-- i park sono una 40ntina e alla parrokkia ne spettano pare cinque o sei, sono voci giacchè nn si sa più a chi chiedere...