sabato 8 maggio 2010

la chiesa e le opere (1)



La primavera si fa aspettare, e mentre osservo i grigi confondere cielo e mare laggiù all'orizzonte passeggio sul piccolo piazzale della Chiesa di Santa Maria a Quezzi, dove termina la tortuosa strada che s'inerpica sin quassù, al capolinea del bus 82.

Nelle colline Genovesi dove arriva il bus in genere si trova uno spaccio generico, una trattoria, un circolo, e magari un'edicola e il tabacchino, e il tutto è rigorosamente addensato intorno ad una Chiesa ed alla sua vita Parrocchiale con annessi e connessi.

Così è anche a Quezzi.

Nel marasma edilizio del momento si nota il progetto appunto che la Parrocchia ha in mente di realizzare; concepito dal Prete reggente, si fonda su una intuizione manageriale considerevole:

ottimizzare gli spazi di proprietà della Parrocchia in modo da creare

  • un ritorno economico diretto ed immediato,
  • una fonte di reddito costante a lungo termine
  • ed infine ottenerne la parziale ristrutturazione grazie ad un'investimento Pubblico senza costi e obblighi di sorta.

Come ottenere tutto ciò senza colpo ferire? semplicemente realizzando uno sbancamento al di sotto dell'attuale campetto da calcio, dal quale si ricaveranno cinque comodi Box-auto ed edificando ad un'altezza superiore all'attuale si eleverà così anche il campetto.

Non so se e quanto si sia ricavato dalla cessione del terreno da sbancare, comunque...

La società che costruirà e venderà i Box ne dovrà per contratto cedere gratis uno alla Parrocchia stessa... il Prete dice dalla sua che in fondo un posto auto privato ci vuole proprio avendo scooter e auto... e poi lui è claudicante, non può certo sbattersi la sera per trovare parcheggio...

Verrebbe da dire, ad esser sue pecorelle, che un buon pastore condivide col suo gregge le noie e i disagi del territorio, per comprenderne ed empatizzarne l'esistenza... invece di cercare posizioni privilegiate;

oppure consigliar da Cittadini che far una giusta richiesta per un posto-invalidi garantito come vuole la legge vicino alla sua abitazione (la chiesa) prevede sì una fastidiosa battaglia di diritto, ma potrebbe esser d'esempio in una zona dove disabili e disagio sembrano dover stare chiusi nelle proprie case, anche nei giorni dedicati al Signore;

La società edile dovrà altresì "sistemare" il campo da calcio per bene con spogliatoi e tutto ciò che serve, campo che si troverà così al di sopra dei box, e che diverrebbe una nuova occasione d'incontro e di attività per i ragazzi del luogo. ....Gestita ovviamente dal Prete, o da chi ne fa le veci; i prezzi, assicurano, saranno modici e la disponibilità quasi totale.

Ma, tutto nuovo e il Teatrino Parrocchiale che cade a pezzi? Non sia mai,

Infatti, come racconta il Don, grazie all'interessamento di qualche Politico influente della zona come l'ex deputato Mazzarello e la sensibilità al businnes del MunicipioIII si recuperano i fondi per ristrutturare e rimetterlo in funzione;

la proprietà e la gestione rimangono ovviamente della Parrocchia, dalla sua qui il Don dice che in fondo è un lavoro per il quartiere ...chissà se un passo come "quanto è fico il cardinale" del nobel Fò, sarà mai recitato in tale Teatro.... mi vien da pensare.

Da un certo punto di vista la Parrocchia può essere un catalizzatore delle esigenze di una comunità, è anche vero che spesso supplisce alle mancanze in un territorio socialmente deserto,,,

ma pensare che investire per la Chiesa denaro pubblico sia spenderlo per la collettività non mi sembra un'equazione comprovata, ne qui da noi ne altrove. Anzi.

Piuttosto un malinteso radicato e capillare nella nostra Città.

La Curia ha l'8x1000 da utilizzare, oltre molte altre risorse

Ma questa è una lunga storia.



ps-- i park sono una 40ntina e alla parrokkia ne spettano pare cinque o sei, sono voci giacchè nn si sa più a chi chiedere...

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