martedì 24 gennaio 2012

mi iscrivo al Circolo...? anche no.


Da qualche giorno hanno aperto in sordina e con discrezione, quasi un sussurro all'orecchio amico, il nuovo Circolo degli Anziani a Pedegoli. I creativi pensionati l'hanno chiamato Amici di Pedegoli per non tradir la tradizionale fantasia che distingue l'Apparato. Sottointendendo tra l'altro il fatto che Pedegoli avrebbe dei nemici...

In realtà nome e statuto l'ha fatto uno solo, il solito personaggio distintosi più volte come manipolatore di consenso a favore dello status quo, foriero di sentimenti xenofobi e ostili, che purtroppo ormai ben rappresenta una devianza, evidente in alcuni, del carattere invece sinceramente "orso" tipico del luogo.

Mobilitandosi tra fedelissimi alla "linea" (di marketing, s'intende) ed avendo buon gioco nel deserto di iniziative, il manipolo pare abbia raggranellato un centinaio di tessere, dal costo di 10 euro l'una.
Per giorni persone davvero mai viste neanche passare, vecchi amici di scuola ed anziani talmente anziani da esser accompagnati in loco, son stati coinvolti nello sforzo di dimostrare e giustificare la decisione per cui quell'appartamento acquistato con Fondi pubblici è stato destinato, solo ed esclusivamente, ai loro sostenitori ed iscritti...

Tra l'altro se una tessera "sportiva" costa al club 3 euro la differenza con i 10 pagati quale diritti riserva ai Soci? forse la possibilità di giocare a carte senza quei terroni con la loro passatella al tavolo di fianco, e urlare senza che altri ti chiedan un pò di rispetto.
Il caffè, il vino bianco e rosso, i crodini e le spume, le patatine si consumano a pochi cent di differenza da un bar, non ci sono iniziative se non cene a pagamento. Cosa offrono per 10 euro non si riesce bene a capire, ma presto s'inventeranno qualcosa per giustificarli.

Un giovane del posto è entrato a chieder se c'era una bacheca dove mettere richieste di lavoro... il podestà del club gli ha consigliato d'appender un foglietto dal macellaio... e questo triste aneddoto dovrebbe bastare...

In diversi post precedenti si trova la cronistoria degli avvenimenti, così come la decostruzione di alcuni passaggi chiarificatori rispetto alle personalità più o meno coinvolte :)

Circolo a Pedegoli: un volantino apparso sui muri (e condiviso dal sottoscritto)

Dalla sez. ho-ci-min al Circolo: un pò di storia recente per capire.
Prima dell abbattimento dell’ostaia e dei lavori per la sicurezza un gruppo di Cittadini abitanti in zona e riuniti nell’Associazione Informale “vivere-in-collina”, ha proposto all’Amministrazione (non potendo il recuperare una parte dell’edificio) che si mantenesse un minimo potenziale di agregazione in questo luogo desolato, anche come ritorno dei sacrifici a cui è da anni costretto il Territorio, creando un Polo di Socialità aperto e utilizzabile dai Cittadini e dalle loro Associazioni. Si proponeva, con una raccolta firme, una Casa del Cittadino e un Circolo Sportivo e Ricreativo, un luogo di incontro ed elaborazione, dove i giovani potessero organizzare il loro tempo e dove le persone potessero trovare informazioni e utilità varie.
.
In poche ore furono raccolte oltre 120 firme di Abitanti della zona a favore di questa soluzione; furono consegnate all’Autorità insieme alla sintesi scritta della Richiesta..
In seguito, nella persona del Tecnico Gian Poggi, ci fu proposto un piccolo Chiosco da metter in piazzetta.... idea bislacca subito respinta dalla nostra Associazione che ha controbattuto con l’informazione che entrambi gli appartamenti limitrofi alla piazzetta erano disponibili sul mercato, indicando in quello che fu la sez pci ho ci min il sito più adatto in quanto legato alla piazza stessa. Rilevando quanto il proprietario (un esponente politico) potesse esser sensibilizzato sulla questione.
Così evidentemente fu fatto e l’acquisto dell’immobile effettuato.
Ora quell’appartamento è Patrimonio Pubblico.
Un Bene Comune destinato all’utilizzo da parte degli Abitanti di questo luogo, siano essi giovani o anziani, calabresi o valdostani, genovesi o marocchini, donne o uomini, doriani o genoani, etero o gay, e così via!
Questo è l’obbiettivo che ci eravamo posti. E questo abbiamo dimostrato si puo ottenere: i Diritti tramite l’autonomia popolare e l’auto organizzazione, senza “amici” o santi a cui inchinarci, semplicemente essendo naturalmente dalla “parte giusta”, quella dei lavoratori costretti all’alienazione delle periferie degradate, quella del Territorio insultato e annichilito dalle speculazioni, quella per una buona Qualità di Vita che meritano i quartieri popolari, oggi marginalizati.
Aver costretto l’Amministrazione e gli Enti ad accettare la nostra istanza è’ un primo significativo passo, che indica la strada dell’auto-organizzazione popolare come prospettiva auspicabile e praticabile.
Quando tutto viene svenduto, un locale destinato alla Collettività è stato acquisito
Rivendichiamo ad oggi questo piccolo obbiettivo raggiunto; comunque sia ora gestito rimarrà un Luogo Pubblico. Grazie a chi ha firmato e a chi ci ha sostenuto ospitando la raccolta firme nel proprio negozio, e grazie ai compagni che in quell’occasione si sono aggregati in “vivere-in-collina”.
quezzigennaio2012AssociazioneInformaleCittadini
Dall