Dalla sez. ho-ci-min al Circolo: un pò di storia recente per capire.
Prima dell abbattimento dell’ostaia e dei lavori per la sicurezza un gruppo di Cittadini abitanti in zona e riuniti nell’Associazione Informale “vivere-in-collina”, ha proposto all’Amministrazione (non potendo il recuperare una parte dell’edificio) che si mantenesse un minimo potenziale di agregazione in questo luogo desolato, anche come ritorno dei sacrifici a cui è da anni costretto il Territorio, creando un Polo di Socialità aperto e utilizzabile dai Cittadini e dalle loro Associazioni. Si proponeva, con una raccolta firme, una Casa del Cittadino e un Circolo Sportivo e Ricreativo, un luogo di incontro ed elaborazione, dove i giovani potessero organizzare il loro tempo e dove le persone potessero trovare informazioni e utilità varie.
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In poche ore furono raccolte oltre 120 firme di Abitanti della zona a favore di questa soluzione; furono consegnate all’Autorità insieme alla sintesi scritta della Richiesta..
In seguito, nella persona del Tecnico Gian Poggi, ci fu proposto un piccolo Chiosco da metter in piazzetta.... idea bislacca subito respinta dalla nostra Associazione che ha controbattuto con l’informazione che entrambi gli appartamenti limitrofi alla piazzetta erano disponibili sul mercato, indicando in quello che fu la sez pci ho ci min il sito più adatto in quanto legato alla piazza stessa. Rilevando quanto il proprietario (un esponente politico) potesse esser sensibilizzato sulla questione.
Così evidentemente fu fatto e l’acquisto dell’immobile effettuato.
Ora quell’appartamento è Patrimonio Pubblico.
Un Bene Comune destinato all’utilizzo da parte degli Abitanti di questo luogo, siano essi giovani o anziani, calabresi o valdostani, genovesi o marocchini, donne o uomini, doriani o genoani, etero o gay, e così via!
Questo è l’obbiettivo che ci eravamo posti. E questo abbiamo dimostrato si puo ottenere: i Diritti tramite l’autonomia popolare e l’auto organizzazione, senza “amici” o santi a cui inchinarci, semplicemente essendo naturalmente dalla “parte giusta”, quella dei lavoratori costretti all’alienazione delle periferie degradate, quella del Territorio insultato e annichilito dalle speculazioni, quella per una buona Qualità di Vita che meritano i quartieri popolari, oggi marginalizati.
Aver costretto l’Amministrazione e gli Enti ad accettare la nostra istanza è’ un primo significativo passo, che indica la strada dell’auto-organizzazione popolare come prospettiva auspicabile e praticabile.
Quando tutto viene svenduto, un locale destinato alla Collettività è stato acquisito
Rivendichiamo ad oggi questo piccolo obbiettivo raggiunto; comunque sia ora gestito rimarrà un Luogo Pubblico. Grazie a chi ha firmato e a chi ci ha sostenuto ospitando la raccolta firme nel proprio negozio, e grazie ai compagni che in quell’occasione si sono aggregati in “vivere-in-collina”.
quezzigennaio2012AssociazioneI nformaleCittadini
Dall
1 commento:
I volantini appesi con lo scoch son stati strappati, così come quello incollato, su cui si son accaniti con le unghie, probabilmente da alcuni sedicenti "democratici" ostili. Non servirà, come non serve la calunnia verso alcuni compagni che in vivere-in-collina si son ritrovati, a fermare le iniziative critiche dei Cittadini non allineati al consenso bue verso lo staus quo.
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