lunedì 5 marzo 2012

Parco dei Forti. Foto


Sentiero. Dalla Torretta a Leamara.
Sullo sfondo l'altro versante della Valle: la Cava e il Forte Ratti.


domenica 4 marzo 2012

Dopo-alluvione: l'emergenza e gli avvoltoi.



Le scuse accampate per disfarsi dei dubbi e delle critiche che verrebbero sicuramente opposte all'idea malsana di procedere alla viabilità del Ponte Medioevale tramite un paio di spesse putrelle ed una colata di cemento sono delle più ottuse e malcelano la malafede di chi difende a spada tratta l'Amministrazione, alla quale è colluso.
In primo luogo l'Arco del Ponte è SANO come dichiarato dal Genio pompieri, per ciò non vi è alcuna necessità di stabilizzarlo con le putrelle. Il selciato tipico di "rissou" e mattoni è quasi intatto e ripristinarlo non implica una spesa esagerata ne difficoltà di manodopera, non è necessaria una colata di cemento, anzi ne danneggierebbe la struttura sottostante, per incompatibilità dei materiali (come già accaduto per i muretti).

Ma la scusa che più fa innervosire è la solita presunta mancanza di fondi!
Come se non bastassero le dichiarazioni rilasciate da esponenti vari delle Istituzioni sul conto dei margini cittadini (ricordiamo: "io soldi lassù per le creuse non ne spendo!" Masssardo, pres MunicIII al Corriere, 2009; oppure: "qui siete il buco di culo del mondo, non sapevo neanche che esistesse, cosa volete di più?" geometra del Comune, dopo-alluvione), come se non fossero stati abbastanza chiari, si mascherano dietro i "tagli" e la crisi.

Il moncherino del Ponte di Sant'Agata ha la sua importanza storica, certamente.
Ma lo stesso Municip che nega l'esistenza di denari e di risorse, decide di finanziare con 120mila euro una passerella che ne collegherebbe il moncone con la riva opposta, una passerella ciclabile! Che porterà i ciclisti dal terribile incrocio di C.so sardegna a immettersi tra il traffico omicida di Borgo Incrociati. Folle. Se non che i lungimiranti mini-assessori decentrati vedono già un'asse di collegamento podistico-ciclistico lungo la ValBisagno, da realizzarsi in progres, col tempo...

E' chiaro che il malcelato obiettivo di chi spinge a una soluzione d'emergenza per "tombare" nel cemento il nostro Ponte del 1200 è l'allargamento di quest'ultimo e la possibilità di accedere a Via del Molinetto in macchina (citando a squarciagola la famosa e fasulla necessità dell'ambulanza).
Il fine di questi individui e del loro metodo omertoso è di render l'antica e vilipesa Creusa così definitivamente carrabile, seppur in alcuni punti un'auto passerebbe a stento, capitalizzando finalmente l'investimento immobiliare.
Per arrivare sotto casa con il mezzo, che bisognerà anche parcheggiare. Il famoso posto-auto. Allora si potrà utilizzare gli argini, dove palafittare piccoli park, che stringeranno ulteriormente il corso del Rio, aumentando il volume d'acqua piovana e la potenza, elementi che lo faranno collassare più a Valle...
Mi pare di averlo già visto. Di recente.