lunedì 10 maggio 2010

non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire


Dopo aver ringraziato chi si è sbattuto a suo tempo per ottenere una Piazzetta ci poniamo delle domande sulla situazione attuale:

Essendo "crollata" l'ipotesi di salvaguardare parte del bar per farne un Circolo Pubblico ci pare necessario individuare un luogo limitrofo alla Piazza per realizzare uno Sportello Sociale e una Casa delle Associazioni e del Cittadino; richiesta questa supportata, oltre che dal buon senso, da un centinaio di firme già consegnate all'autorità.
Inoltre riteniamo che rispetto alle cifre in ballo nei Progetti ora in corso d'opera le nostre richieste siano sicuramente modeste.
In collina si sta creando il deserto sociale, bisogna scender a valle anche per imbucare la Posta...
Un'interpellanza di RC in Consiglio Comunale su queste tematiche è in attesa di risposte.

Ci chiediamo anche come è possibile che in mezzo km quadrato ci siano così tanti cantieri aperti, e tutti con un profondo impatto ambientale e non solo.
Sopra a Piazza Pedegoli, da Via Poligono si sta costruendo un'azzardata strada privata che taglia in due il bosco e il monte, poco dopo uno sbancamento per dei box giusto sopra ai palazzi, per arrivare all'esagerato sbancamento ai piedi del monte che pare incontri serie difficoltà a proseguire nei lavori. Altro cantiere per cementificare la sponda sana del Rio Finocchiara, infine la Messa in sicurezza e l'ampliamento della curva.
Inoltre a Valle e a Monte rispetto a Pedegoli altri lavori sono in atto e in progetto.

Chiediamo che venga posta maggiore attenzione e controllo insieme ad una visione più lungimirante della pianificazione d'intervento, che si incentivino soluzioni meno impattanti per risolvere i problemi di chi in collina ci vuole vivere, soluzioni che siano condivise ed elaborate nel Territorio, che siano rispettose delle particolarità del luogo, interventi che abbiano rilievo sociale e utilità collettiva.
Anche su queste tematiche un'Interpellanza in Consiglio Comunale sollecita risposte.

Forse una Commissione Consigliare su Quezzi "aperta" e partecipata dalla Cittadinanza aprirebbe prospettive nuove, ma riteniamo necessario che la discussione prosegua soprattutto in quartiere, tra le persone;
più che un'appello alle Istituzioni ad ascoltare, questo vuol esser un appello ai Cittadini a parlare, esprimere dissenso, proporre soluzioni, esercitare il diritto di critica e partecipazione.
A scendere dall'albero.

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