La collina sulla quale s'inerpica Via delpoligono di Quezzi con le sue curve e i suoi palazzoni figli della speculazione selvaggia anni 60 non ha pace neanche in questo nuovo secolo.
A Quezzi i ricchi fan un pò quel che gli pare, certo non è zona da Signori ma speculare in Albaro è sicuramente più difficile, così si accontentano.
Di fatto quel Monte sta subendo un'ulteriore offensiva da parte del cemento, per il tornaconto di alcuni privati, a discapito di un Territorio in asfissia.
Dalla Via principale si sta ultimando una strada privata azzardata tra i tralicci enel e gli alberi a rischio d'abbattimento, per consentire l'accesso in auto ad una casa posta in alto. nel bosco secolare anch'esso a rischio di taglio vista la scarsa sensibilità ambientale dei nuovi proprietari, che si dice abbiano intenzione d'aprir un'agriturismo (?!) con tanto di park...
Altro "piccolo" intervento: nascosti dai palazzi si stanno edificando un tot di box auto, di traverso al monte si creerà una sorta di diga di cemento per i cospicui rivoli d'acqua piovana, che sfogheranno altrove...
Ma l'esempio più eclatante, sotto gli occhi di tutti, è lo sbancamento del Piede del Monte.
Una fetta di collina è stata asportata e il terreno ora è contenuto da un enorme muraglione di cemento armato.
Lì, dove ora c'è il vuoto, dovevano venir edificati un tot di box, con copertura a giardinetto.
Ad un certo punto hanno scoperto che quella è una conca d'acqua!
Così tutto si è fermato, e ormai son passati dei mesi.
La gente dice che aumentando i costi e diminuendo la prospettiva di guadagno sia fallita la Ditta che ha iniziato l'appalto e ora una seconda Impresa potrebbe continuare, con l'aiuto di denaro pubblico, giusto per non lasciare il disastro così com'è.
Ma son "voci di popolo", perciò senza nessuna conferma, sono illazioni.
Un bel volantino è apparso sul luogo, subito strappato dagli anonimi censori che conosciamo.
Ringraziava gli Amministratori per aver concesso i Permessi e le Autorizzazioni per realizzare questo maestoso Muro Grigio, al posto di un'ampia collinetta dove da sempre le feste popolari e le serate di ballo trovavano modo di far incontrare la gente.
Diceva che ora finalmente ci gira più aria a Pedegoli...
Male che vada una decina di posti auto "a raso" ce li tireranno fuori.
Su tutto questo e su alto ancora che alla faccia della trasparenza accade in quartiere dovrebbe vigilare un qualche organismo popolare, diffuso, pubblico: un Comitato di Controllo, che possa mobilitare persone e Istituzioni a garanzia di interessi comuni, spesso violati dai nostrani piccoli "minicomitati d'affari".
Se la 'rete di quezzi' non fosse solo una finzione a supporto d'un consolidato gruppo politico-imprenditoriale avrebbe anche gli strumenti per agire; la legge sul " Danno Ambientale" potrebbe essere impugnata per verificare responsabilità e ottenere risarcimento e risanamento. Ad esempio.
PS- verso la metà di agosto sono riprese pur lentamente alcune attività nel cantiere
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