Genova pulita è più bella, a proposito di slogan. Forse che l'igiene urbano fosse una sentita esigenza della città; si incentivava a parole la "raccolta differenziata". Bene. Ma non a Pedegoli, nè in generale a Quezzi, pare.
Nel concepire l'ardimentoso progetto che va a compiersi con la benedizione laica (visto che il prete di zona è latitante) sembra che gli architetti e i geometri non abbiano tenuto affatto conto del posizionamento dei BIDONI PER LA RUMENTA.
Alla faccia della "differenziata" attualmente i tre contenitori per la raccolta sono piazzati in discesa su un lato della strada senza marciapiede ne alcuna possibilità di avvicinarsi se non in ore notturne...
Magari differenziare non è nelle priorità dei progettisti, perciò pensare a uno spazio dedicato a questo scopo sarebbe troppo. Invece per i classici bidoni della rumeta generica di solito si prevedono giusto due angolini, ma ...NIENTE.
I due grandi contenitori verdi continuano a far da sponda ai ragazzi che giocano in piazzetta, occupandone l'area della fermata bus! Debordanti spesso spazzatura, giacchè raccolgono anche tutta via molinetto e tutta via finocchiara (appaltate da amiu a coop sociali), cosicchè scendendo dal bus si impatta immediatamente con puzza e liquami, come benvenuto...
Questo, se ce ne fosse ancora bisogno, evidenzia alcune delle mancanze croniche dell'amministrazione quali la scarsa lungimiranza, la scarsa attenzione ai problemi quotidiani e l'altrettanto scarsa attitudine a trovare soluzioni condivise.
martedì 28 giugno 2011
"PedegoliTiVoglioBene"
un altro colpaccio della 'pd-comunications' : "pedegoli ti voglio bene" ... sigh!
Mi ricorda slogan tipo "fermiamo il cemento in collina" apparso su un manfesto pd, proprio mentre (con altri mille sbancamenti in tutta la città) iniziava il Cantiere x i box che ha devastato l'area e che rimarrà incompiuto appresso a fallimenti e maneggi vari, assestando un ulteriore colpo mortale al'ecosistema idrogeologico della Conca naturale denominata "pedegoli".
Ora invece questo ipocrita quanto stucchevole "ti voglio bene" prelude alla inevitabile manifestazione di inaugurazione mercoledì 29 alle 18, con brindisi a fine puramente elettorale.
Ma inaugurano che cosa? l'asfalto nuovo? i cinque park in curva? o la curva stessa? ...l'inaugurazione con Autorità e PompaMagna di una curva ci mancava, belìn !!
E dopo aver devastato, asfaltato, cementato, senza criterio e senza alcuna idea di programmazione, ogni angolo sfruttabile a fini più o meno personali... dopo aver osteggiato ed emarginato qualunque ipotesi di valorizzazione dell'esistente e di investimento nella dimensione sociale per evitare che il nostro sub-quartiere diventi definitivamente una periferia/dormitorio...
dopo aver fatto del rapporto omertoso e amicale la prassi dialettica determinante nella comunicazione con il Potere.. qualcuno ha la faccia tosta di dire e scrivere che a questo luogo massacrato dalla speculazione "ci vuole bene" !!
Sembra invece che a questo posto qualcuno ci voglia davvero male; venti anni fa già il degrado era visibile ma alcune caratteristiche tipiche delle colline genovesi, che ne hanno permesso da sempre una buona qualità di vità, almeno sociale e famigliare, hanno resistito per qualche anno ancora... ma i colpi assestati uno dopo l'altro al Territorio ne hanno compromesso definitivamente la sopravvivenza.
Allora ecco l'area-dormitorio con posto auto, dove poi i ragazi pascolano tra i parcheggi e i pochi marciapiedi a cazzeggiare, dove chi rischia la solitudine la trova sicuramente, dove la disgregazione e l'egoismo hanno l'egemonia creando astio e sospetto verso gli "estranei", gli "stranieri".... un parco buoi per il populismo della Lega, o per il consenso bue che va agli sceriffi come certi Assessori.
A questo in realtà vogliono tanto, tanto bene (ricordo il quartetto cetra)... a un quartiere che come un gregge beota e ovino segue, sempre ottusamente fiducioso, il padrone che non si limita più a tosarle ma le conduce al macello per trarne il suo immediato profitto.
giovedì 23 giugno 2011
news di inizio stagione
Il bus 47 che per ora arriva a L.Merlo pare che i festivi e le domeniche verrà soppresso; lo dice un foglio autoprodotto, appeso al capolinea, che invita i sudditi del feudo di Quezzi a firmare affinché venga ripristinato: si sottoscrive l'appello dal Bar Berto.
L'ennesimo mega-cantiere per l'Ascensore meno utile della città è in fase d'apertura, doveva partire a giugno, in contemporanea con la scarificazione e la asfaltatura della Via principale dedicata alla chiusura dei due Cantieri pagati dalla Protezione Civile per la Sicurezza e la Viabilità.
Si prevede un'inaugurazione del Nuovo Assetto Viario degna della campagna elettorale. Tra le altre cose interessanti si potrà evidenziare la filiera di potere che governa questo spicchio di territorio.. Feudatario, Vassallo, Valvassore e una folta schiera di sudditi compiacenti e pasciuti.
Nell'ombra rimarranno i Cittadini, le molte persone che con modestia portano avanti la propria vita privata e di relazione nonostante le difficoltà quotidiane... e la Cittadinanza, cioè il diritto di partecipare attivamente alle scelte e ai progetti che riguardano il proprio Territorio, la propria qualità di vita e di misurarla su parametri diversi da quelli degli speculatori immobiliari.
In Piazzatta Pedegoli stazionano ancora i Bidoni per la rumenta, ad occupare lo spazio pedonale e ad accogliere chi scende dal Bus; quando capitano lì (spesso) le Autorità pd, fanno tutti finta che i bidoni non ci siano... forse se qualcuno li buttasse in mezzo alla strada proprio in uno di quei giorni...
Si farà finta di non vedere l'osceno abbandono del cantiere che ha sventrato il piede della collina a Pedegoli. Abbandonato ed evidentemente pericoloso, con i palazzi a picco; un Danno Ambientale difficilmente riparabile. Sempre grazie all'amico degli amici...
Si conclude a giorni nei pressi un Progetto (quello destinato all'abbattimento e copertura sul Rio) un pò alla ventura ma la Curva ora è ampissssssima, almeno sino alla strettoia che la chiude.
I box della Chiesa sono a buon punto, tanto che un crollo avvenuto nell'ultima pioggia, ne ha velocizzato i lavori: una quarantina di box di cui una cinquina rimarranno alla parrocchia, uno ad uso Prelato, e gli altri a speculazione futura, esentasse in quanto Curia, immagino. E lì c'è l'accordo con il vecchio Prete fuggiasco, per risanare coi Fondi pubblici parti di Proprietà Parrocchiale... Chissà a forza di cambiar preti con chi si dovrà trattare.
La Pista Rossa sembra rimasta l'unico bastione di resistenza umana al debordare delle pratiche amical-omertose tipiche della sudditanza feudale, infatti pare abbia ottenuto un minimo di attenzione, grazie al Comitato di Cittadini che ne tutelano l'esistenza. Ben cinque Progetti per il miglioramento dei giardini sono presentati dall Facoltà di Architettura e l'Amministrazione oltre che a porger qualche Euro di finanziamento, concede al Comitato il Parere Consultivo su quale realizzare.
Un Progetto Condiviso in base all'idea di Cittadinanza Attiva è un'altra cosa, ma la buona volontà, pur tattica, del Cons. Com. Grillo che si è cmq esposto a favore di questa soluzione, può ovviare all'assenza e all'estraneità del Municipio, e contribuire ad innescare un confronto dialettico tra le diverse componenti del quartiere, ad oggi inesistente.
Ci aspetta ancora tutto il caldo dell'estate, e l'asfalto con cui hanno ricoperto Pedegoli a luglio sarà rovente ...
mercoledì 15 giugno 2011
Bugaixe 2011, sabato18 a Pedegoli h.15,30
(clicca sul titolo x link fotografico fb
Nuova Edizione della Festa delle Bugaixe a Pedegoli, 2011
Cerca di diventare un'evento tradizionale la giornata dedicata alla memoria delle Lavandaie che negli ultimi due secoli sino agli anni 50 operavano nella conca dei due torrenti: Molinetto e Finocchiara.
Quest'anno l'evento itinerante partirà da Piazza Pedegoli e si inoltrerà (superando le brutture di cemento armato) per Via Finocchiara, stretta creusa ormai asfaltata da anni, dove sopravvivono però ancora molti arredi e architetture storiche, con tipicità paesistiche accentuate, che vale la pena visitare.
Lì si proporranno danze e musiche folk e alcune performance teatrali.
Il tutto si concluderà con una condivisione culinaria sul pianetto; lo stesso luogo dove, forse qualcuno ricorderà, alcune decine d'anni or sono la popolazione più attenta della zona si era opposta all'abbattimento di quel ponticello e allo strabordare del cemento armato e dell'asfalto...creando così un limite netto e ben visibile, oggi ancora a forte rischio (vedi i nuovi park sull'argine) di venir ignorato e abbattuto.
Magari i fautori della modernità a tutti i costi, intesa come riduzione della storia e del passato ad un consolatorio ricordo, che fossero per caso coinvolti nell'evento si potessero visivamente render conto ... però non credo, chi è abituato a veder gli altri come avversari ed estranei non vede altro intorno.
Nuova Edizione della Festa delle Bugaixe a Pedegoli, 2011
Cerca di diventare un'evento tradizionale la giornata dedicata alla memoria delle Lavandaie che negli ultimi due secoli sino agli anni 50 operavano nella conca dei due torrenti: Molinetto e Finocchiara.
Lì si proporranno danze e musiche folk e alcune performance teatrali.
Il tutto si concluderà con una condivisione culinaria sul pianetto; lo stesso luogo dove, forse qualcuno ricorderà, alcune decine d'anni or sono la popolazione più attenta della zona si era opposta all'abbattimento di quel ponticello e allo strabordare del cemento armato e dell'asfalto...creando così un limite netto e ben visibile, oggi ancora a forte rischio (vedi i nuovi park sull'argine) di venir ignorato e abbattuto.
Magari i fautori della modernità a tutti i costi, intesa come riduzione della storia e del passato ad un consolatorio ricordo, che fossero per caso coinvolti nell'evento si potessero visivamente render conto ... però non credo, chi è abituato a veder gli altri come avversari ed estranei non vede altro intorno.
lunedì 6 giugno 2011
Penetrazione, strade di ...
una via di penetrazione nella valle.... sigh!
Penetrazione.
Nell'immediato mi richiama un immagine sessuale.
Peraltro emblematica del rapporto Potere-Cittadini.
Poi torno a seguire il discorso del Cons. Com. Luciano Grillo.
Espone l'idea che le circonvallazioni carrabili in collina non siano più adeguate e si propone per la soluzione meno impattante (!) delle "strade di penetrazione", le quali dovrebbero così agevolare gli abitanti dei nostri bricchi.
E magari contribuire ad un'ulteriore edificazione lungo queste nuove arterie d'asfalto...
Un flebile richiamo ad una visionaria proposta di qualche tempo fa riguardo al Parco dei Forti, (l'istituzione di un'area verde a ridosso dei quartieri di SMartino, SFruttuoso, Quezzi e Marassi) nel discorso di Grillo farebbe ben sperare, e un'elaborazione condivisa sul territorio di questo progetto forse troverebbe ampio consenso...
Penetrare, entrare nell'intimo.
Nell'intimo di una Valle, pur microscopica come i nostri rebighi di roccia, ci si può introdurre seguendo le pieghe del territorio, i dislivelli , le curve, le condizioni in cui si inseriscono armonicamente i passi, le creuze, esistenti e custodite da muraglie anch'esse adeguate al terreno; e questa via d'accesso più che di penetrazione, la si puo rendere percorribile lastricando relativamente, lasciando i drenaggi naturali e le vie per l'acqua preesistenti.. alcune potrebbero essere di terrabattuta e non necessariamente arrivare ad ogni singola casa...
La moderna ingegneria civile ha soluzioni per realizzare senza compromettere il territorio, bisogna volerlo.
E l'impressione avuta è che il termine strade di penetrazione implichi invece l'idea che tracciare una bella linea retta sia sempre la più rapida soluzione e che l'asfalto sia ancora il top dei materiali amati dai "nostri", malcelando il calcolo di quanto valga in più un abitazione con strada sotto casa.
Ma come stanno assieme le due cose, mi chiedo.
Come pensare un futuro di un Territorio inserendolo in un Area che ne dovrebbe valorizzare gli elementi rurali, tradizionali, le componenti paesaggistiche e architettoniche, e nel contempo immaginare di far passar strisce d'asfalto tra gli ulivi disseminando villette?
Si parla di fasce a secco, frutteti e oliveti, pascoli utilizzati per la transumanza, sentieri e strade militari, sino al mulino, ai trogoli e ai "laghi" delle lavandaie, alle strutture medioevali, e a tutto un ambiente di pietre e di legno inzuppato che richiama ad un estetica della miseria sino a ieri vissuta negli anfratti della città, qui e altrove. E che non dovremmo voler cancellare.
La stessa idea conservativa darebbe spazio alla valorizzazione, all'interno di un territorio tutelato Le attività già presenti ne avrebbero un valore aggiunto, così sarebbe per chi produce olio o basilico, chi ortaggi e sapori e chi ha ancora oggi animali da latte e da uova, e credo che trasportare a valle la produzione con trattorini e a dorso d'asino non gli dispiacerebbe neanche troppo se questo li rendesse ancor più "unici" di quanto già lo siano.
Ci sono diversi modi di entrare, ad esempioin un bosco, uno possibile è spostando i rami e le foglie e scavalcando le radici più grosse, deviando davanti ad un ostacolo assecondando il terreno.
Un altro è tirare dritto con l'ascia e il machete.
Scommettiamo su come penetreranno le colline?
Penetrazione.
Nell'immediato mi richiama un immagine sessuale.
Peraltro emblematica del rapporto Potere-Cittadini.
Poi torno a seguire il discorso del Cons. Com. Luciano Grillo.
Espone l'idea che le circonvallazioni carrabili in collina non siano più adeguate e si propone per la soluzione meno impattante (!) delle "strade di penetrazione", le quali dovrebbero così agevolare gli abitanti dei nostri bricchi.
Un flebile richiamo ad una visionaria proposta di qualche tempo fa riguardo al Parco dei Forti, (l'istituzione di un'area verde a ridosso dei quartieri di SMartino, SFruttuoso, Quezzi e Marassi) nel discorso di Grillo farebbe ben sperare, e un'elaborazione condivisa sul territorio di questo progetto forse troverebbe ampio consenso...
Penetrare, entrare nell'intimo.
Nell'intimo di una Valle, pur microscopica come i nostri rebighi di roccia, ci si può introdurre seguendo le pieghe del territorio, i dislivelli , le curve, le condizioni in cui si inseriscono armonicamente i passi, le creuze, esistenti e custodite da muraglie anch'esse adeguate al terreno; e questa via d'accesso più che di penetrazione, la si puo rendere percorribile lastricando relativamente, lasciando i drenaggi naturali e le vie per l'acqua preesistenti.. alcune potrebbero essere di terrabattuta e non necessariamente arrivare ad ogni singola casa...
La moderna ingegneria civile ha soluzioni per realizzare senza compromettere il territorio, bisogna volerlo.
E l'impressione avuta è che il termine strade di penetrazione implichi invece l'idea che tracciare una bella linea retta sia sempre la più rapida soluzione e che l'asfalto sia ancora il top dei materiali amati dai "nostri", malcelando il calcolo di quanto valga in più un abitazione con strada sotto casa.
Ma come stanno assieme le due cose, mi chiedo.
Come pensare un futuro di un Territorio inserendolo in un Area che ne dovrebbe valorizzare gli elementi rurali, tradizionali, le componenti paesaggistiche e architettoniche, e nel contempo immaginare di far passar strisce d'asfalto tra gli ulivi disseminando villette?
Si parla di fasce a secco, frutteti e oliveti, pascoli utilizzati per la transumanza, sentieri e strade militari, sino al mulino, ai trogoli e ai "laghi" delle lavandaie, alle strutture medioevali, e a tutto un ambiente di pietre e di legno inzuppato che richiama ad un estetica della miseria sino a ieri vissuta negli anfratti della città, qui e altrove. E che non dovremmo voler cancellare.
La stessa idea conservativa darebbe spazio alla valorizzazione, all'interno di un territorio tutelato Le attività già presenti ne avrebbero un valore aggiunto, così sarebbe per chi produce olio o basilico, chi ortaggi e sapori e chi ha ancora oggi animali da latte e da uova, e credo che trasportare a valle la produzione con trattorini e a dorso d'asino non gli dispiacerebbe neanche troppo se questo li rendesse ancor più "unici" di quanto già lo siano.
Ci sono diversi modi di entrare, ad esempioin un bosco, uno possibile è spostando i rami e le foglie e scavalcando le radici più grosse, deviando davanti ad un ostacolo assecondando il terreno.
Un altro è tirare dritto con l'ascia e il machete.
Scommettiamo su come penetreranno le colline?
giovedì 2 giugno 2011
Pedegoli: lastre d'asfalto, club "esclusivi" e 4 posti-auto, al costo di qualche milione di euro...
Oibò, i lavori per la Curva di Pedegoli volgono al termine e si rende visibile il disegno, oggettivamente bislacco, che avevano in mente gli ingegneri applicati all'impresa.
La curva è stretta ora nella parte a nord anzichè nella parte sud, nonostante la "giunta" di uno sbalzo che ha consentito di ripristinare il marciapiede presistente, vero è che ne guadana la visibilità sulla strada, ma a che prezzo!
Un prezzo che però non ha previsto la pavimentazione del marciapiede ricavato a monte della curva stessa, magari con estetici sanpietrini come del resto è stato fatto a Largo Merlo, così ci ritroviamo una piattaforma d'asfalto che verrà presto occupata da moto e scooter parcheggiati ... giacchè metter due paletti con una catenella come richiesto dagli abitanti magari costava troppo, anche l' unico albero che avrebbe dovuto esserci è stato eliminato per volere del "potente" proprietario del magazinetto limitrofo (probabile remoto abuso edilizio).
Evidentemente a L. Merlo le componenti civili contano magari qualcosa; i commercianti ad esempio avranno preteso un rispettoso ritorno per la loro disponibilità, ed i cittadini si saranno attivati per ottenere un minimo di decenza estetica insieme alla presunta funzionalità degli interventi...
A Pedegoli invece le persone se ne stanno beote e serene ad aspettare quel che casomai viene concesso, ringraziando sempre, per l'intercessione presso i Potenti, i soliti due personaggi che arroganti replicano ad ogni critica, anzi ad ogni sommesso mugugno, con il famoso "meglio così che niente", oppure "ancora grazie che fanno delle cose per noi, non siete mai contenti"...
Il più vecchio dei due "pasdaran" ora dovrà organizzare e gestire il ritrovo per anxiani, essendosi messo in mostra infilando naso e lingua in ogni questione, abilmente manipolando gli umori tramite conoscenze e amicosi, maldicenze e sussurri all'orecchio, si ritira finalmente il compenso, l'onore al merito, certamente fiancheggiato dal più giovane soggetto dall'aria psicolabile che persegue la politica della concussione amicale a far consenso.
Situazione emblematica di ciò che si propone all'ingrosso in città.
Tanto per sottolineare l'assenza di un'approccio sensato alla dimensione sociale e della conseguente mancanza di qualsivoglia progettualità civica, pare che insieme al ritrovo anxiani a conduzione personale si voglia collocare all'interno del Locale Pubblico un... Club del genoa!!
Senza nulla togliere ai militi rossoblù non mi pare che questa sia una prerogativa per ottenere Spazi Pubblici allo scopo di destinarli ad un uso esclusivo e privato di una parte dei Cittadini, privando le altre di questa opportunità.
Avrebbe magari senso invece destinare uno Spazio alla Sportività, all'incontro di chi pratica e segue lo Sport ; così permettere anche il 'ritrovo' dei Tifosi delle due squadre cittadine, che potrebbero così organizzare e promuovere le proprie partigiane iniziative, senza per questo prevaricare o precludere spazi e opportunità ad altri.
Ma il rischio è che allora si prospetti un destino diverso per quei locali, un destino d'uso collettivo, una proposta più ampia che coinvolga più componenti della vita di quartiere, e che alla fine assomigli a quel luogo intuito dalla proposta di un gruppo di abitanti presentata qualche tempo fa... che vedeva un utilizzo diffuso e autogestito delle risorse ottenute; proposta affossata, ignorata, comunque maldigerita da chi invece dovrebbe sostenere le iniziative popolari, se solo avesse a cuore il benessere della città e dei cittadini.
ps - E comunque i pochi posti auto ricavati sono proprio sulla curva! in barba alle elementari regole di buon senso, qui si dovrà entrare e uscire da una piazzuola park nel gomito interno di una curva in una strada a due sensi .... mhà!
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