martedì 22 giugno 2010

ai confini del territorio


Credo m'abbia incuriosito lo stile del disegno che illustra questo manifestino, rigorosamente fatto a mano, direi autoprodotto, che ricorda un pò i cartelli per promuovere i prodotti appesi alle vetrine delle botteghe quando ero bambino. Sottolinea la sua diversità la lontananza grafica con i soliti manifesti con sfondo "giallo fastidio" che con vari simbolini appresso e autorevoli firme in calce propagandano perlopiù le iniziative tra amici di partito, spacciate come popolari e collettive, in realtà sempre più chiuse e selettive.

In una domenica di sole, vento, nuvole e di nuovo sole, la festicciola di cui dice il volantino si è svolta in serenità, con la banda di ottoni luccicanti; sullo sfondo l'azzurro del cielo e il grigio della secolare pietra monastica di Nostra Signora del Monte.

Un signore barbuto e ospitale offriva muscoli e vino bianco, caffè e cordiale, dietro lascito d'offerta ad uso della Confraternita organizzatrice... consigliava ai viandanti la visita all'interno della loro Cappella, dove un Cristo nero del 600 riposava insieme a suoi omologhi, più recenti ma ugualmente agghindati d'ori e drappi dall'aspetto prezioso, tutti pesantissimi da portare in spalla...

Scendiamo poi dabbasso, in quella che doveva esser una stalla o una cantina, al di sotto della chiesetta, la penombra rasenta il buio, intravediamo un gruppo di sereni anziani che chiaccherano guardandoci distratti, una di loro s'alza dala sedia impagliata e abbandona il tavolo marrone con sopra dolcetti, tazzine di thè e centrini fatti a mano, per prepararci un caffè...

Tutto gradevole, chiediamo informazioni:  sono una Confraternita, ma non hanno problemi religiosi e tutti posson almeno in parte partecipare; si organizzano da soli ma fan capo alla parrocchia di Piazza Martinez, che non li molesta ne li promuove; con il Municipio han nulla a che fare giacchè dipendon poi dalla Curia, che però non sovvenziona granchè, anzi, la festa è una sottoscrizione per riparare il tetto (un classico!),essendo loro una sessantina di soci perlopiù anziani e qualcuno fa anche fativca con la pensione;  si aiutano tra loro e quando si riesce si apron all'esterno con un pò di solidarietà...

Un'altra realtà sociale che pur presente sembra sconosciuta, sessanta persone che s'incontrano e socializzano mantenendo vivo un luogo e delle tradizioni, anche perchè ne godan tutti.

Guardo la valle di Quezzi chiusa tra i Camandoli e la Torretta e penso che giusto all'estremità opposta, dalla Chiesa di Santa Maria a Quezzi, c'è una Confraternita che potrebbe aver più o meno gli stessi scopi.

Si potrebbe organizzare una "scianca" tra le due Confraternite, tipo la gara delle pratiche difficili di trasporto di Cristi o degli intrepidi "balletti" col Cristo in spalla al suono della Banda, oppure azzardati "passaggi" di Cristi da spalla a spalla,,,, sarebbe un torneo degno di documentazione e di nota!!

Ma sul versante della popolarità e della simpatia la Confraternita del Monte ha già vinto!

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