domenica 2 settembre 2012

Risalire il torrente



Calpestando le pietre le osservo, a tonnellate si sono accumulate in ogni piega e anfratto del alveo ora asciutto, in alcuni brevi tratti l'acqua passata con forza le ha invece spianate, piccole spiagge di ghiaia tra i grigi di roccia, calcio una pietra col tacco, alzando la polvere.
Sono mesi che non piove, il Rio resiste con un flebile flusso, ormai carsico, quasi invisibile.
Mi accorgo che mi manca una dimensione a me cara

Mi piace passeggiare lungo il torrente risalendolo; è un pò come lasciarsi attraversare da quell'acqua che scorre. Per lunghi momenti leggera e festosa zampilla tra i ciottoli luccicando d'argento, la corrente trasporta le foglie come barchette, qualcuna s'incaglia, gira vorticosa su se stessa e riparte, così la flotta prosegue. 
Allora il tempo ed i pensieri, scorrono seguendo i ritmi scanditi dal flusso dell'acqua.
Che pare m'accolga, mentre le vado incontro. 
Quando un ostacolo, una piccola serie di massi costringon l'acqua, il salto che ne consegue crea subito uno scompiglio costante, il suono delle piccole rapide ha il sopravvento, definendo l'eternità di uno stato di agitazione, creando brevi e costanti turbinii che inghiottono ramoscelli ed insetti tra le bollicine d'ossigeno in un'onda lieve continuamente rinnovata. Cambio i passi per proseguire, occorre tenersi ed appoggiarsi, scavalcare uno scoglio dovendolo quasi abbracciare. In ogni ansa, in ogni spazio che lo permette, incontro la quiete di una larga e profonda pozza, la trasparenza brevemente increspata dal vento, nel silenzio la rapida si sente lontana, il lago abbraccia le felci e le radici degli alberi intorno, il sole riflette sulle  rocce levigate dallo scorrere dell'acqua. Lì mi fermo, non so se a lungo, mi pare che si, sia lungo il tempo, dilatato nei pensieri che affondano e riemergono come le anguille da sotto le pietre. Nell'acqua, che lenta continuamente scorre. A Cuba con l'acqua si concretizza il "limpiamento" delle persona, che ne trae beneficio, ricordo. Forse è un pò così.

Rattrista sentire sul rio paure e mugugni, ma forse il vociare dei ragazzini divertiti nel "fossato" compensa la scarsa memoria e la malafede di chi vuol tacitare il rumore dell'acqua così come il dissenso su scelte infelici dettati da ottusi interessi. E forse le antiche ed amiche presenze che dalle fonti dispensavano un bene prezioso risentono dello scarso rispetto, del menefreghismo, delle offese portate al torrente nella sua dimensione reale, di chi trasforma una ricchezza in un pericolo, per il proprio potere ed il proprio interesse.

La polvere rimane sospesa un poco, ricadendo sul secco dell'alveo pietroso. Sarà, ma a me l'acqua che solitamente scorre qui sotto mi manca.

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