martedì 8 gennaio 2013

Direi che questa storia è finita, grazie.


questo blog chiude la pubblicazione.

Rimarrà in rete probabilmente, immagino ci sia un universo di 'cose' lasciate lì, 
cosi immagini e parole fluttueranno nel nulla sino a scomparire,
mi ricorda un testo di Bowie.. l'astronauta che si lascia andare e che rimane disperso nello spazio per l'infinito... ma questa è proprio un'altra storia. 
Grazie davvero delle migliaia di visite ricevute e grazie anche a chi mi ha dato un "ritorno" coi commenti sui post e con le parole incontrate per strada.
...Buone cose!
(g,)

ps...spiega dovuta, (pardòn) : ...in qualche modo i sentimenti che animano l'esistenza di questo piccolo blog, il "sentire" in me che m'è parso a lungo esser comune, mi sembrano ora come un pò fuori sincrono...
così forse ho allungato i tempi tra i post, ultimamente, oltre che trattato questioni perlopiù politiche e di informazione... stava diventando un altra cosa. 
E siccome era un'iniziativa sentimentale (xciò a me piaceva) mi sembra giusto abbandonarla sinchè ancora è in quella dimensione....
Continuerò il blog  http://marassi-quezzi-sanfruttuoso.blogspot.it/ ,dove le tematiche sono propriamente Politiche e dove passeranno le info che otterrò in Municipio con l'attività politica di Delegato del Popolo (consigliere)... grazie ancora, a presto, g, 

°___O

venerdì 14 dicembre 2012

Commissari Delegati e Commissioni Aperte


Quezzi, accesso a via del Molinetto: rampa carrabile alternativa al ponte

Raggiunto l'accordo fra Coop 7 (l'impresa che a sue spese realizzerà i lavori) e Commissario per il Fereggiano (il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando); il Municipio Bassa Valbisagno chiede un percorso di urbanistica partecipata

Dopo 13 mesi di attesa, finalmente, almeno una risposta è arrivata: la rampa carrabile alternativa all’antico ponte di accesso a via del Molinetto (alture di Quezzi) - danneggiato dall’alluvione del novembre 2011 -si farà.
Dopo una mozione votata all’unanimità dal Municipio Bassa Valbisagno, pressioni di ogni genere, iniziative promosse direttamente dagli abitanti che hanno inviato lettere e mail alle autorità competenti, la soluzione urbanistica – già individuata sulla carta nell’estate scorsa – verrà messa in pratica.
Ad oggi, però, restano ancora da capire «Quali siano i tempi di realizzo e le modalità, non abbiamo visto neppure il disegno del progetto – spiega il consigliere (Rc-Fds) del Municipio Bassa Valbisagno, Giuseppe Pittaluga – Mentre per un intervento provvisorio, una passerella “salvavita” che avrebbe alleviato le pene subite per mesi e mesi da un centinaio di abitanti, sarebbero stati sufficienti poche migliaia di euro. L’amministrazione comunale, invece, si è dimostrata succube, abdicando al proprio ruolo, più per ragioni di sudditanza politica che di necessità economiche, accettando l’iniziativa dei tecnici della regione e dei privati che effettueranno l’intervento urbanistico».
È di pochi giorni orsono, infatti, la notizia dell’accordo tra Coop 7 (l’impresa che a sue spese si occuperà dei lavori) e Commissario Delegato per il Fereggiano (attività svolta a titolo gratuito dal Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando): via libera all’intervento finalizzato al ripristino dell’accesso carrabile a via del Molinetto tramite la costruzione di una rampa alternativa al ponte «Che carrabile non lo è mai stato – sottolinea Pittaluga – era asservito ai mezzi rurali ed ai motocicli, a velocità limitata, così come tutta la creuza», abbattendo tre magazzini (di cui uno abusivo) e creando un accesso diretto dalla via principale «Esattamente sul ponte della via, in curva – continua il consigliere del municipio – e tagliando a quell’altezza il marciapiede andandosi ad inserire nella creuza sottostante con un dislivello di più di 2 metri».
In pratica una mulattiera storica «Verrà trasformata in carrabile per decreto governativo – denuncia Pittaluga – Va da se che i drenaggi della rampa dovranno esser funzionali almeno alla cascata d’acqua proveniente da tutta via Fontanarossa, che altrimenti si abbatterebbe, ad ogni pioggia, sugli usci delle abitazioni con l’ingresso sulla mulattiera».
La natura pedonale di un percorso «Secondo noi non può essere alienata ad altri interessi, anzi, in prospettiva andrebbe valorizzata», spiega il consigliere del Municipio. Senza dimenticare chel’antico ponte di pietra «Verrà abbandonato al degrado grazie ai furbeschi “vincoli” richiesti dalla precedente amministrazione che, abituata a mischiare le carte, ne ha così impedito l’immediata ricostruzione», aggiunge Pittaluga.
Ma tant’è la soluzione individuata è quella della rampa e bisogna fare buon viso a cattivo gioco. Tuttavia, la volontà espressa e deliberata unanimemente dal Consiglio del Municipio Bassa Valbisagno a favore di un percorso di urbanistica partecipata, dovrebbe ancora lasciare spazio a suggerimenti e punti di vista differenti, garantendo il pluralismo d’opinione dei cittadini interessati.
Si tratta di «Un piccolo percorso, in una piccola area, a proposito di un piccolo intervento – continua Pittaluga – Eppure sarebbe l’unico spiraglio di dignità civica, un tentativo di creare le condizioni minime necessarie perché la comunità torni a considerarsi tale, non un insieme di egoismi consociati in qualche speculazione, ma abitanti che condividono un territorio comune e che su questo si confrontano».
Per procedere in una direzione coerente il Municipio Bassa Valbisagno inviterà il Commissario Delegato a presentare l’iniziativa ai cittadini. «Crediamo che la sede opportuna sia un Consiglio Monotematico Straordinario che venga indetto in orario serale per permettere agli interessati di partecipare – spiega Pittaluga – Nell’impossibilità di un Consiglio si può indire una Commissione “aperta” all’audizione dei residenti coinvolti, su nostro invito e/o su loro richiesta, con tema il Decreto del Commissario».
Ancora non ci sono dati e numeri certi sui tempi e i modi d’intervento «Ma indire questo evento in tempi rapidi non è solo un segno di trasparenza e correttezza, è anche rispettoso del disagio che tutt’ora e nel prossimo futuro le persone dovranno sopportare – conclude il consigliere del municipio – Certo è che i cittadini apprezzerebbero l’iniziativa aumentando l’adesione e la confidenza, ora lacerate da anni di latitanza istituzionale, verso l’amministrazione del territorio.Sarebbe un buon inizio».

Matteo Quadrone, da EraSuperba  
(http://genova.erasuperba.it/notizie-genova/quezzi-accesso-via-molinetto-rampa-carrabile-alternativa-ponte)

mercoledì 10 ottobre 2012

la Pazienza e il "Piano B"


Da mesi e mesi i placidi abitanti della Creusa del Molinetto
sono privati del loro vecchio ponte,
collegava la via alla strada principale del paese,
le transenne e il dissesto ne impediscono l'uso.

Qualcuno tra gli abitanti, con spirito d'iniziativa ed entusiasmo,
pensa sia il caso di dare il "buon esempio"
e promuovere un'iniziativa, come dire, ...partecipata:


un Ponte Auto-prodotto *


storia per immagini

...il "gruppo di lavoro autoconvocato" ragiona sulle possibili soluzioni

... alcuni componenti saggiano sul campo varie ipotesi d'intervento

.
..sul luogo si misurano scientificamente al dettaglio 
distanze e  parametri vari

...il contributo di molti permette di acquisire
l'attrezzatura e il materiale necessario  

Il Compagno Ingegnere riassume dati e ipotesi
per elaborare un Progetto sostenibile ed efficace.

......ed ora
... l'iniziativa popolare è in grado di presentare la
PASSERELLA AUTO.REGGENTE


Prospetto  vista a mare
e
Planimetria
...
* "piano B" a Cura di
VivereInCollina.AssociazioneInformale
tutte le compagne/i  impegnate col progetto
sono rese irriconoscibili nelle immagini sopra
a tutela della privacy

ottobre2012


giovedì 27 settembre 2012

il Ponte, la Rampa e la Pazienza

prima della somma-urgenza


dopo la somma-urgenza

lo stus quo

La storiella di paese ha come location quel tratto di un antico percorso dimenticato, salito agli onori della cronaca per esser stato travolto dalla piena di novembre: via del molinetto, già creusa ora asfaltata. La scenografia è neorealista dai tratti desolanti... macerie su cui crescon erbe selvatiche, spurgo di fogna, blocchi di cemento edificato di recente. Gli attori e i personaggi... la popolazione locale ha ottenuto per ora solo il ruolo di comparse per di più involontarie; altri individui sono i coprotagonisti... l'Operativo, il Tecnico-capo, il politico C, e il collega M; e un gruppo non identificabile fisicamente è l'interprete principale, sono i "rampisti", che trovano l'ideologo nel GranTecnico di Corte, autore di molti altri misfatti architettonici.

Poche ore dopo che il 4 novembre 2011 la pioggia riversatasi sul versanti aveva riempito il Rio e devastato muri e ponti di Via del Molinetto, l'ufficio Somma Urgenza era attive e operativo in loco. 

Il danno maggiore era quello del ponte di accesso alla Via abitata da una quarantina di famiglie, gravemente danneggiato dall'acqua arrivata dalla strada come un fiume, e dichiarato inagibile.
Il gruppo di operai per la ricostruzione appena arrivati si procurarono subito di ripristinare il collegamento alla Via, costruendo un  robusto castello di tubi ed una pedana che, senza toccare l'alveo o il ponte sottostante, permetteva di passare il Rio finanche con una moto o un carretto. Bene. 
Invece no, ordini superiori, forse dal vecchio politico M, imposero di smontare il tutto e lasciare SOLO una scala come accesso alla Via, l'Operativo incaricato del triste mandato cercò anche di imporre alle famiglie di lì una rampa provvisoria davanti alla porta di casa, fallendo. Le persone rispondevano di aggiustare il ponte.
Lo stesso si adoperò allora per ricostruire gli spessi muretti di cemento, certo non dando retta agli abitanti che chiedevano ringhiere, dato che la creusa asfaltata e con pochi tombini s'allaga di continuo. Ripristinando giustamente ciò che era, prima della piena. 
Ma non solo. 
Il Ponte di suo lo si poteva agiustare subito, nessuno nella Via ne dubitava. Con le stesse pietre e un pò di cemento, magari due cavi in tensione per i muretti e ripristinare il selciato con i mattoni e una buona mescola di ghiaione e cemento a tener lo "spaccato". Pochi soldi e poco tempo. Un gruppo di abitanti s'offrì come manovalanza, ma non compete alle comparse un ruolo sì decisivo, evidentemente

Ma il vecchio politico M e l'Operativo, bontà loro, hanno tempestivamente chiesto i "vincoli" della belleArti sullo storico passaggio!, rallentando malauguratamente i tempi per poter intervenire e ripristinarne l'utilizzo. Poi si diceva in paese che gli ecologisti avevano bloccato il ponte, forse non immaginando chi ne avesse davvero tutelato le rovine:
Sicuramente pensando alla tutela di un così antico manufatto come il nostro vecchio Ponte, gli operativi del Comune non persero tempo e si rivolsero alla Sovrintendenza per avviare un percorso che lo vincolasse per la sua importanza storica... Certo che così, magari un giorno lontano e se il ponte non è crollato nel frattempo, lo si potrà restaurare come fosse un colosseo. 

Ora la Via rimane senza accesso da ormai un anno. Sarebbe anche illegale tenere isolate 40 famiglie, ostaggio di una barriera architettonica...

Non si può rifare il ponte, si dice dal Comune, per: mancanza di fondi; per progress sui vincoli richiesti; per attesa di perizia su "franco idraulico"... questi sono i motivi per cui si dovrebbe aspettare anni (anche se tutte le obiezioni sono imputabili a errori dell'Amministrazione dell'epoca... i fondi mal-utilizzati x opere secondarie; i vincoli voluti da loro; l'immediato ripristino by-passava la questione perizia).

L'ipotesi recupero del Ponte cmq scompare dalla scena, definitivamente.
Il Tecnico-capo propone intelligentemente una passerella provvisoria, che ovvi al disagio, in attesa di decidere se il progetto di Rampa che già era nell'aria si possa realizzare, gli Abitanti accolgono con fiducia la proposta del provvisorio.

Proposta che scompare pochi giorni dopo, con delle vaghe spiegazioni sui fondi che sarebbero già spesi x altro, e riemerge con forza l'unica vera soluzione secondo Lorsignori (ideata dal GranTecnico di Corte già da tempo!) : una rampa che garantirebbe l'accesso diretto alla Via, a mezzi e persone, alternativa al Ponte e d edificata abbattendo tre vecchi piccoli edifici privati. Il politico C suggerì alla popolazione di non perdere la ghiotta occasione. 

Costo esagerato e tempi sconosciuti, impresa difficile da più punti di vista. 
Tutti superati dall'intervento di Coop7 che eseguirà tutti i lavori compreso l'acquisto degli immobili in questione assolutamente a costo zero per il Comune. La Regia del Progetto pare sia direttamente del GranTecnico, elemento di fiducia della Regione, e l'Azienda sarebbe rimborsata in tutto dalla Unione Europea. 
Gli Abitanti avrebbero così una bella rampa per accedere alla Creusa, più luce sulla Via, e forse alcuni miglioramenti sull'arredo urbano e magari anche un pezzo di pavimentazione, rifatta come era... Bene benissimo. Il politico C  ed un Tecnico graduato  come rappresentanti  delle Istituzioni hanno convinto i residenti che non c'è alternativa, un caldo pomeriggio d'estate, sul luogo del futuro cantiere, nel mentre il il nuovo politico M ci ha messo del suo promettendo un bel percorso condiviso di partecipazione, garantendo priorità e trasparenza, tanto da prometter che presto si avrà il progetto coop7  documentato ed esposto in Municipio da visionare e criticare, a disposizione degli Abitanti.

Ad oggi, parecchi giorni dopo quell'incontro (e parecchie bestemmie quotidiane all'indirizzo di chi non provvede, da parte di una 50ntina di persone),  non si sà bene a che punto siano i lavori del "tavolo tecnico". 

Si son visti operai prender misure e rilevamenti negli ultimi mesi, ma tutto tace

Qualche autoctono si è spinto sino a chieder a l signor Coop7 se si poteva aver indiscrezioni...niente; le voci ed i sussurri la fan da padroni quando non ci sono info ufficiali, e la calunnia è un venticello, che qualcuno in questa storia ha dimostrato di saper usare.

In questo caso però sembra che le cose siano chiare ormai a tutti. Abbastanza almeno per permettere ai solitamente placidi Abitanti di questo umido rebigo, di capir dove indirizzare la loro esasperazione, per permetter alle "comparse" di questa farsa di riconoscer i "protagonisti" e diventarne gli "antagonisti"...
La sceneggiatura è ancora in corso, è diciamo "progressiva". Presto un nuovo atto. Comunque.

domenica 2 settembre 2012

Risalire il torrente



Calpestando le pietre le osservo, a tonnellate si sono accumulate in ogni piega e anfratto del alveo ora asciutto, in alcuni brevi tratti l'acqua passata con forza le ha invece spianate, piccole spiagge di ghiaia tra i grigi di roccia, calcio una pietra col tacco, alzando la polvere.
Sono mesi che non piove, il Rio resiste con un flebile flusso, ormai carsico, quasi invisibile.
Mi accorgo che mi manca una dimensione a me cara

Mi piace passeggiare lungo il torrente risalendolo; è un pò come lasciarsi attraversare da quell'acqua che scorre. Per lunghi momenti leggera e festosa zampilla tra i ciottoli luccicando d'argento, la corrente trasporta le foglie come barchette, qualcuna s'incaglia, gira vorticosa su se stessa e riparte, così la flotta prosegue. 
Allora il tempo ed i pensieri, scorrono seguendo i ritmi scanditi dal flusso dell'acqua.
Che pare m'accolga, mentre le vado incontro. 
Quando un ostacolo, una piccola serie di massi costringon l'acqua, il salto che ne consegue crea subito uno scompiglio costante, il suono delle piccole rapide ha il sopravvento, definendo l'eternità di uno stato di agitazione, creando brevi e costanti turbinii che inghiottono ramoscelli ed insetti tra le bollicine d'ossigeno in un'onda lieve continuamente rinnovata. Cambio i passi per proseguire, occorre tenersi ed appoggiarsi, scavalcare uno scoglio dovendolo quasi abbracciare. In ogni ansa, in ogni spazio che lo permette, incontro la quiete di una larga e profonda pozza, la trasparenza brevemente increspata dal vento, nel silenzio la rapida si sente lontana, il lago abbraccia le felci e le radici degli alberi intorno, il sole riflette sulle  rocce levigate dallo scorrere dell'acqua. Lì mi fermo, non so se a lungo, mi pare che si, sia lungo il tempo, dilatato nei pensieri che affondano e riemergono come le anguille da sotto le pietre. Nell'acqua, che lenta continuamente scorre. A Cuba con l'acqua si concretizza il "limpiamento" delle persona, che ne trae beneficio, ricordo. Forse è un pò così.

Rattrista sentire sul rio paure e mugugni, ma forse il vociare dei ragazzini divertiti nel "fossato" compensa la scarsa memoria e la malafede di chi vuol tacitare il rumore dell'acqua così come il dissenso su scelte infelici dettati da ottusi interessi. E forse le antiche ed amiche presenze che dalle fonti dispensavano un bene prezioso risentono dello scarso rispetto, del menefreghismo, delle offese portate al torrente nella sua dimensione reale, di chi trasforma una ricchezza in un pericolo, per il proprio potere ed il proprio interesse.

La polvere rimane sospesa un poco, ricadendo sul secco dell'alveo pietroso. Sarà, ma a me l'acqua che solitamente scorre qui sotto mi manca.

martedì 5 giugno 2012

l'accesso alla via...e le barriere architettoniche


Ad oggi una barriera architettonica di 6 gradini di pietra impedisce l'accesso alla creusa del Molinetto, essendo interrotto il transito sul ponte transennato.
Da un pò non se ne sapeva granchè, tranne alcune leggende e voci messe in giro a confonder le acque dai soliti che ancora oggi fanno da referenti dicendo tutto e il contrario di tutto... forse però il vento sta cambiando e il potere della maldicenza affievolendosi..
Ad esempio ormai tutti han capito che nessuno ha posto vincoli sul ponte e il problema è quello della frequenza di piena, poco è valso raccontar che la sinistra aveva impedito di rifare il ponte.


Ma come dicevo cambia il vento, e le persone.
Sembra che le cose si muovano. 
Aver fatto leva sul pragmatismo e sulla la buona volontà delle persone istituzionalmente coinvolte è servito a far comprendere quanto alcune esigenze fondamentali e quotidiane debbano trovare risposte pratiche e immediate. 
Evidenziando come il metodo corretto di dialogo tra Cittadini e le Istituzioni porti reali risultati. Ben diversamente dalla collusione conseguente all'un pò omertoso rivolgersi all'amico potente, tipico di un recente passato.


Poi su come progettare il futuro più prossimo e su come realizzare interventi si potrà allora discuter con serenità e collaborare alla soluzione.
Così ora si costruirà, in tempi brevi, una passerella provvisoria, larga un metro e quaranta (pare) permetterà l'accesso ai motorini e ai piccoli trattori. 
Se la passerella poggerà sul primo o sul secondo magazzinetto (quello pericolante, che sarebbe logico abbattere) ancora non si sa. 


Questioni tecniche? Anche, ma non solo. 
Abbattere il pericolante prende con una fava più piccioni: si elimina un pericolo di crollo imminente, un edificio abusivo e posto direttamente nell'alveo del Rio, si recupera alla vista una fiancata del ponte e l'accesso a scale di pietra ai trogoli anch'essi scavati nella pietra, si dà luce alla via e, non ultimo, si permetterebbe alla passerella un ingresso "più dolce" nella via.
Qui dovrebbe trovare spazio la Politica. Nella decisione più opportuna rispetto ai costi e ai benefici, costi collettivi e benefici collettivi. Non dovrebbero essere dei tecnici, per quanto professionisti, a decidere la direzione dell'intervento, bensì fornire le soluzioni intelligenti e pratiche per portarlo a buon fine.



venerdì 25 maggio 2012

i ragazzi del fossato


La piena impetuosa ha allargato l'alveo del torrente anche sotto le ultime case, e riscoperto anfratti e piccole grotte, pulito e levigato grossi scogli e rinnovato scavando o riempiendo il corso del rio. 
I lavori per la fognatura sono stati fatti ed è ancora presto per riprender a buttare rumenta nel fiume, così l'acqua è pulita e trasparente, più di prima...

Così ora, complice le stagione, il fossato dove questo mondo parallelo si concretizza si trasforma nel pomeriggio in un luogo un pò fuori dal tempo...o meglio dentro un tempo ritrovato, nel regno di un gruppo variopinto di ragazzini e di bambini, attrezzati di infradito e pantaloncini.
Gli allegri schiamazzi percorrono la valle e le attività fervono, tollerate dalle curiose anatre son state edificate un paio di piccole dighe e alcune passerelle, adatte ai giochi e all'avventura. 

Tra i sette e i tredici anni ai ragazzi non gli è permesso allontanarsi troppo, rimangono così a portata di balcone, prendendosi anche il grido spazientito di qualche anziano oltre che al bonario controllo dei più...
Sono una dozzina, un altro gruppetto un pò più grandi sale magari ai laghetti, quelli "veri", nel bosco... la via non più transitata dalle moto ospita le bici e  le corse dei bambini... Marco al molinetto alto e Giorgia lungo il Rio, son arrivati in questi primi mesi, ancora non corrono per la creusa. 
Questi neonati, come alcune giovani famiglie da poco trasferite in collina, potranno presto godere di questo strano ambiente che più che anacronistico a me sembra decisamente futuribile


giovedì 17 maggio 2012

I Ponti del Molinetto



Sette mesi dopo la devastante piena di novembre che ne ha divelto il selciato e abbattuto i muretti, i Ponti di Via del Molinetto sono ancora un'intervento da definire.
Uno di questi è l'unica via d'accesso alla Creusa, oltre ad una ripida scala, ad oggi è transennato e inagibile.


Il Consiglio Comunale ha deliberato a proposito che TUTTI i ponti della Via debbano venir ripristinati e restaurati, considerando la loro importante funzione, la solidità della struttura, l'importanza storica.
Non emergono problemi rispetto alla reperibilità delle risorse.


L'intervento è però subordinato al risultato della Perizia sulla periodicità della piena ordinata dal Tribunale.
Perizia che potrebbe rendere inagibili tutti i ponti, per via dell'altezza che passa tra l'alveo del Rio e il ponte stesso, decidendo che la piena sarà frequente.
Oppure considerare il pericolo di piena relativo a tempi più lunghi e di conseguenza permettere agli ingegneri di firmare le carte per far partire i lavori di ripristino.


In attesa dei Tribunali le scale rimangono l'unico accesso: una difficile barriera architettonica per  molti abitanti di Via del Molinetto.
La proposta per ovviare è una passerella provvisoria che partendo dal ponte stradale va a poggiare sulla Via  presso lo sbocco del ponte, ottenendo lo spazio utile abbattendo il piccolo magazzino edificato sui lavatoi. 
Soluzione funzionale, economica e rapida.
La passerella verrebbe smontata dopo i lavori sul Ponte.
L'intervento recupera così anche i lavatoi, dando spazio e luce alla Creusa


Quello che ad oggi non si capisce è quando la passerella verrà realizzata.
Chi ha le responsabilità per farlo dovrebbe attivarsi. 
Non è prudente sollecitare l'esasperazione di persone che già si vedono negare molto 
di ciò che sappiamo essere nostro diritto.

nella foto si vuol indicare come si porrebbe la passerella provvisoria


lunedì 14 maggio 2012

Parco Urbano dei Forti: da Quezzi alla Madonna del Monte


Da Quezzi alla Madonna del Monte si arriva con una passeggiata su per le vecchie creuse purtroppo asfaltate

 (dove per secoli sono passati i muli ora gli asini asfaltano... )

un gioco di geometrie, arrivati in cima,

... sbirciando dietro ad un cancello, un piccolo atelier...












...dal 1440 la Confraternita del Monte accogli i Viandanti,
ancora oggi si incontra un piccolo ristoro, a offerta...


un angolo di tranquillità...

...un'impagabile vista.

giovedì 10 maggio 2012

...principio d'estate, a Quezzi.


uno dei sentieri per raggiungere i Laghetti...

 

il passo declina verso il Rio Molinetto... Un ricordo della "piena" di novembre

 ...il torrente si allarga al sole

...per poi stringerti tra rocce levigate e piccoli laghetti 

dove lo scorrere dell'acqua e i fischi dei gheppi sono il quieto sottofondo dell'incanto